I Cantù raccontano
Pillole sulla storia di Cassano e l'antico mercato
Tratto da Ignazio Cantù, Le vicende della Brianza
Né le guerre erano il solo male che contristava la Lombardia, poiché una micidiale pestilenza rese Milano manco di cinquantamila individui, e in proporzione fece altrettanto sul contado.
Gli abitanti di Cassano in questa lutuosa circostanza eressero in faccia alla gran piazza l'oratorio dedicato a San Rocco decorato delle immagini di questo santo e dei santi Fabiano, Sebastiano e Giovanni Battista. Tolgo questa notizia da un grosso volume manoscritto, lavoro del molto dotto prete Domenico Milani di Cassano, che mi fu concesso di esaminare dal sacerdote Milani, catechista del collegio patrio, il quale ne è il depositario, opera che potrebbe utilmente essere proseguita ed in parte anche pubblicata con vantaggio della storia nostra. [...]
Pagano d'Adda in ricompensa delle sue sovvenzioni alla camera regia fu nel 1538 (18 ottobre) rivestito del feudo di Cassano, che prima apparteneva a Lodovico Maggio, al quale ignoro e come toccasse e come lo perdesse, ed ebbe la giurisdizione e tutte le autorità inerenti, o la facoltà di tener mercato di biade, di bestiame, di commestibili, di merci, il lunedì d'ogni settimana, con molti privilegj.
Ordini pel mercato di Cassano, quale si ha a fare ciascuno giorno di lunedì di ciascuna settimana. Primo che tutte le bestie del Ducato di Milano quel giorno possano venire al detto Mercato, e li se possano vendere, barattare e contrattare e per tale effetto non siano tenuti pagare alcuna Dovana se non come si paga al mercato di Milano e medemamente quello giorno possano retornare et essere condotte per il Ducato senza alcun pagamento de Dazio. Item che le grosse mercanzie e merce che sono e saranno nel ducato quel giorno possano venire a detto mercato e li contrattare e questo giorno medemo etiam retornare in ogni loco da esso Ducato senza alcun pagamento de Dazio, non intendendo però in questo a prendere mercanzie de Valore di lire cento Impli. in peso, per la quale somma di lire cento in peso se declara che volendoci condurre a detto Mercato e da li condurle altrove in detto Ducato etiam il detto giorno di Mercato, che siano obbligato al pagamento delli soliti Dazj. [...] - Ritrovasi questo istrumento ncll'archivio di Cassano. [...]
Girolamo Bonello dichiarato dunque marchese e feudatario di Cassano e delle terre unite a quel feudo che erano Vaprio, Pozzo con Bettola, Groppello, Albignano, Fornasetta, Trezzano, Frezzano, Trecella, Incuniate, Bellinzago, Fornaci inferiori, venne investito dal Magistrato straordinario con istrumento del 6 giugno 1573, rogato dal notajo Giovanni Antonio Rainaldi. A Girolamo succedettero Antonio, Pio, Marco Francesco, Marc'Antonio, i quali tutti, dell'ultimo in fuori, abitavano nel castello di quel luogo; Pio aggiunse ai titoli di famiglia molti altri ancora venutigli per considerevoli eredità.
In lui terminano i feudatarj di Cassano, e i possedimenti della sua famiglia per via di compera ritornarono a' loro primi feudatarj, alla casa d'Adda, che li tengono tuttora, ed hanno ivi un magnifico palazzo.